Strano ma vero, l'altro giorno mentre sbirciavo nel mio negozietto preferito "Il Castello di Avalon " (cfr in calce) ho scoperto l'esistenza di questo minerale di cui ignoravo l'esistenza.
La VIVIANITE
cercando su internet allora ho trovato informazioni al riguardo.
Si tratta di un fosfato di ferro contenente acqua, quindi appartiene alla famiglia dei fosfati con una cristallizzazione di tipo monoclino.
Il suo nome deriva dal mineralogista inglese J.G. Vivian del XIX secolo, ma fu descritta per la prima volta da Abraham Gottlob Werner, geologo e mineralogista tedesco.
Appartiene al 5° Chakra (centro della gola).
Promuove il desiderio di vivere la vita con intensità e libera le emozioni nascoste e represse.
per quanto riguarda la sfera mentale, combatte la noia apportando una ventata di aria fresca nelle relazioni stagnanti.
Rende la vita intensa ed eccitante.
sul corpo ha un effetto rivitalizzante; elimina gli stati di iperacidità; stabilizza l'attività del fegato; è utile negli stati di debolezza e spossatezza.
per pulirla e ricaricarla basta qualche minuto sotto un filo di acqua corrente (no immersione prolungata in acqua) e
poi va ben asciugata; in alternativa, interventi Reiki o con fiamma viola o riposo su una famiglia di ametista o
di cristallo di rocca; bagni di sole (no luce diretta) e di luna ne rigenerano la vitalità. Quando la vivianite avrà
ceduto tutto il potenziale energetico di cui dispone diverrà fragile e si romperà; a quel punto è opportuno
riconsegnarla alla natura, liberandola in mare o in un corso d’acqua
Utilizzo: portarla con sé (in tasca o in un sacchetto in fibra naturale appeso al collo); indossarla come pietra
montata in collane, bracciali o ciondoli ma è difficile trovarla montata in gioielli; dormirci, inserendola nella
federa del cuscino; ottima durante momenti di meditazione e trattamenti reiki; minerale utile nei trattamenti
di cristalloterapia e per accedere alle frequenze energetiche di ottave superiori.
mercoledì 20 febbraio 2013
Una svapatrice anche io!!!
Ciao a tutti.
Rieccomi con una new entry!
La sigaretta elettronica.
Dopo mesi passati a pensarci, a volerla provare e a pormi domande sulla sua efficienza, finalmente sono riuscita a portami a casa una ecigarette!!!
Già, tutto ciò che ha a che fare con la tecnologia mi piace (anche se poi non ci capisco molto ).
Così ora sono entrata a far parte del club degli svapatori di tutto il mondo.
E' da ore che sto svapando in continuazione e nonostante ieri abbia fumato una sigaretta più per un senso di
fedeltà alla classica bionda che a una vera necessita, stamattina non mi sono neanche comprata il pacchetto da 10 per le situazioni di crisi.
Ma durante tutte le mie ricerche mi sono soffermata a chiedermi se o che cosa faccia effettivamente male di queste nuove "bacchette magiche" del nuovo millennio.
Una cosa l'ho scoperta di certo : non lo sa nessuno con precisione.
Certo non c'è presenza di catrame o delle altre 4800 sostanza chimiche (di cui 69 causano il cancro) che qualche associazione ha stabilito esserci nel fumo della sigaretta.
Quindi cosa " svapiamo" ogni volta che ci facciamo un tiro dalla nostra nuova ecigarette?Fuori la scatola del
liquido che ho acquistato ieri ci sono due bei simbolini di attenzione pericolo. Uno di morte e l'altro di
tossicità per l'ambiente.
Guardiamo gli ingredienti.
PROPILENE GLICOLICO.
Questo composto chimico di solito è utilizzato anche come solvente per preparati farmaceutici, per uso orale o iniettabili. Viene quindi usato in ambito farmaceutico, cosmetico e anche per alimenti e prodotti a base di
tabacco.
Additivo alimentare conosciuto come E1520.
Numerose altri campi vedono l'utilizzo di questo composto ma a noi interessa sapere se e in che quantità può
risultare dannoso.
In teoria bisognerebbe assumere 1400 grammi in un unica soluzione affinchè risulti dannoso.
GLICERINA VEGETALE
Questa sostanza la conosciamo fin troppo bene e non serve elencare i numerosi usi che se ne fanno.
Ovviamente come ogni cosa anche la glicerina vegetale diventa dannosa se assunta in quantità elevate.
Rimane un solo componente, oltre gli aromi e l'acqua.
NICOTINA.
Beh della pericolosità di questa sostanza ne si parla da troppi anni.
La nicotina è un composto organico piuttosto tossico, 30–60 mg (0.5-1.0 mg/kg) possono essere fatali per l'uomo.
Pochi sanno che Oltre alla pianta del tabacco, la nicotina è presente in quantità minori in altri membri della
famiglia delle solanacee, che includono il pomodoro, la patata, la melanzana ed il peperone.
In piccole dosi, la nicotina aumenta la frequenza cardiaca e la pressione del sangue. La nicotina, inoltre, estende l'effetto positivo della dopamina sull'umore e provoca un aumento della produzione di beta-endorfine, avendo così un effetto, oltre che stimolante, anche rilassante sull'organismo. In dosi elevate provoca nausea e vomito.
la nicotina, come gli altri agonisti, agisce anche sugli eterorecettori nicotinici che si trovano sulle fibre
pre-sinaptiche dei neuroni dopaminergici, con un effetto di modulazione positiva, cioè si avrà un aumento del
rilascio di dopamina. Questo genera una sensazione di piacere con un meccanismo simile, per certi versi, a quello innescato dalla cocaina, e solo lontanamente correlato a quello dell'eroina. La dipendenza fisica da nicotina è quindi legata anche alla necessità biochimica di mantenere elevati livelli di dopamina.
Oltre a tutto ciò, la nicotina esplica anche un curioso effetto a livello gastrico in sinergia con altri componenti
del fumo di tabacco. A pochi minuti dall'assunzione di fumo di tabacco si verifica un incremento del 15% della secrezione di HCl (acido cloridrico) da parte della mucosa gastrica. Questa potrebbe essere la ragione per cui il desiderio di sigaretta aumenta dopo i pasti, specie se abbondanti.
Detto questo nella lista dei componenti rimangono gli aromi. Aromi nturali? Chimici? Non so, quello ancora non l'ho scoperto.
La morale della favola è che a livello di tossicità non si sa ancora con certezza se la sigaretta elettronica
faccia più o meno male rispetto a qella classica.
E' pur vero che male o bene che faccia per ora posso assicurare un grosso risparmio economico. Non mi servono più accendini, posaceneri e non devo stare attenta quando sto in mcchina a non ciccare dentro.
Con il tempo aggiornerò il mio giudizio su questa nuova pratica.
Ma per ora... W la esigaretta!!!!!!
giovedì 14 febbraio 2013
La festa dell'Amore...
Nonostante oggi il giorno di San Valentino sia per molti ( diciamo per la maggior parte ) un'occasione per spendere soldi o "ricordarsi" che si è innamorati di qualcuno, questa festa ha origini assai più profonde e dignitose. Ovviamente nella cultura italiana soprattutto, questa giornata viene ricordata come il giorno di San Valentino. Ma vi siete mai chiesti che origini ha? Pensate che nasca tutto da un santo cristiano?
Ecco cosa ho trovato su un sito ( http://www.shan-newspaper.com ):
La ricorrenza di San Valentino, oggi conosciuta come la festa degli innamorati, deriva da una festa celtica che celebrava l’amore universale, l’amore verso la Natura, verso Madre Terra con tutte le specie che l’abitano. La fratellanza e l’amicizia. Un significato quindi molto più ampio e profondo della concezione attuale.
La festa di San Valentino, celebrata in gran parte del mondo, soprattutto in Europa, nelle Americhe ed in Estremo Oriente, è stata cooptata dalla Chiesa che l’ha sostituita ad una precedente ricorrenza pagana, la festa delle Lupercalia. I Lupercali erano una festività romana che si celebrava in onore del dio Luperco, protettore del bestiame.
Ma è noto che i romani attingevano a piene mani, per i loro riti, simboli e ricorrenze, alla tradizione celtica. E in effetti se vogliamo conoscere il vero significato di questa ricorrenza dobbiamo ricercare nelle sue origini celtiche.
La festa degli innamorati nasce da un popolare rito pagano per la fertilità, che la Chiesa cattolica ha fatto suo. Fin dal quarto secolo a.C. i romani pagani rendevano omaggio, con un singolare rito annuale, al dio Lupercus. I nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo Dio venivano messi in un'urna e opportunamente mescolati. Un bambino sceglieva a caso alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità affinché il rito della fertilità fosse concluso. Per mettere fine a questa pratica la Chiesa ha cercato "un santo degli innamorati", identificandolo nel vescovo Valentino, martirizzato circa 200 anni prima.
Il rito celtico tuttavia non si limitava a celebrare la vita, bensì a festeggiare l’unione con tutte le forme di vita e con il pianeta stesso.
Ancora oggi questa festa viene celebrata nella sua accezione originaria dai Popoli autoctoni d’Europa, quelle culture invisibili che hanno conservato le loro tradizioni nonostante le persecuzioni religiose. Oggi in Europa sopravvivono molte comunità tradizionali di culture autoctone che continuano incessantemente a mantenere vive le loro conoscenze tradizionali.
Secondo alcune di queste culture autoctone, la ricorrenza di San Valentino è la Festa dell’Amore Universale, chiamata secondo un antico linguaggio “Shuda Shali”.
E' la celebrazione dello Shali, cioè l'amore universale che lega tutta l'esistenza e tutte le forme di vita, senza distinzioni di sorta che possano dividere, ruolizzare o gerarchizzare. Anticamente questo giorno veniva festeggiato con un patto simbolico tra gli uomini, una sorta di dedica di Pace per tutta l'umanità e verso tutte le altre creature viventi.
Le feste celtiche hanno sempre un risvolto intimista, riferito ad una esperienza interiore. La festa dell’Amore suscitava una sintonia completa verso la natura, che si esprimeva nel concetto di essere “vento nel vento”.
La ricorrenza veniva celebrata innalzando un grande palo guarnito di lunghi nastri colorati e addobbato con fiori multicolori, attorno al quale venivano organizzate grandi danze collettive. Lo stesso palo veniva poi innalzato nuovamente a maggio per la festa celtica di Beltain.
Ma il Vescovo Valentino? Non possiamo dimenticarci di lui senza prima raccontare brevemente la leggenda che lo vede protagonista.
A Roma, nel 270 D. C il vescovo Valentino di Interamna, (oggi è la città di Terni), amico dei giovani amanti, fu invitato dall'imperatore pazzo Claudio II e questi tentò di persuaderlo ad interrompere questa strana iniziativa e di convertirsi nuovamente al paganesimo. San Valentino, con dignità, rifiutò di rinunciare alla sua Fede e, imprudentemente, tentò di convertire Claudio II al Cristianesimo. Il 24 febbraio, 270, San Valentino fu lapidato e poi decapitato.
La storia inoltre sostiene che mentre Valentino era in prigione in attesa dell'esecuzione, sia "caduto" nell'amore con la figlia cieca del guardiano, Asterius, e che con la sua fede avesse ridato miracolosamente la vista alla fanciulla e che, in seguito, le avesse firmato il seguente messaggio d'addio: "dal vostro Valentino," una frase che visse lungamente anche dopo la morte del suo autore.
martedì 12 febbraio 2013
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